ASURA

Il termine "asura" è di origine sanscrita e viene utilizzato in diverse tradizioni religiose dell'Asia meridionale, come l'induismo, il buddhismo e il giainismo. Nei testi religiosi e mitologici di queste tradizioni, il concetto di asura può assumere significati diversi.

Nell'induismo, gli asura sono spesso descritti come esseri demoniaci o demoni. Sono considerati figli di Diti e Kashyapa, due dei progenitori primordiali della mitologia indù. Gli asura sono spesso dipinti come avversari degli dei deva e sono associati a forze negative come il desiderio e l'egoismo. Tuttavia, non tutti gli asura sono malvagi, alcuni sono descritti come esseri saggi e potenti che hanno raggiunto alti livelli di conoscenza e potere spirituale.

Nel buddhismo, il concetto di asura è simile ma presenta alcune differenze. Gli asura sono considerati esseri che vivono in un regno intermedio tra i mondi degli dei e dei demoni. Sono spesso descritti come creature gelose e invidiose, desiderose di potere e piacere. Tuttavia, nel buddhismo, gli asura sono anche visti come esseri che possono raggiungere l'illuminazione e superare il loro stato di sofferenza.

Nel giainismo, gli asura sono considerati esseri che vivono in un regno inferiore rispetto agli esseri umani. Sono descritti come creature che hanno un'enorme sete di potere e successo, ma che sono intrappolate in un ciclo di rinascita e sofferenza. Nel giainismo, il raggiungimento della liberazione e dell'illuminazione richiede di superare il desiderio e l'attaccamento agli oggetti materiali, che sono caratteristiche associate agli asura.

In generale, il concetto di asura in queste tradizioni religiose rappresenta la lotta tra le forze del bene e del male, del desiderio e della saggezza. Rappresentano anche la natura dualistica dell'universo e la necessità di superare gli attaccamenti e le illusioni per raggiungere la liberazione spirituale.