BELTANE

Beltane o Calendimaggio è la quinta festa dell’anno che si celebra la notte tra il 30 Aprile e il 1° Maggio.
Beltane cade nel pieno della primavera ma i Celti la consideravano  l’inizio dell’estate e l’inizio della stagione della luce.

Il termine Beltane significa “fuoco di Bel”: è la celebrazione di Belenos, una divinità con connotazioni solari che era anche detto “il luminoso”, quindi simbolo del fuoco, della rinascita e della trasformazione.

Beltane è uno dei quattro festival del fuoco, durante il quale si accendevano dei falò sulle colline e gli animali, ormai pronti per essere portati all’alpeggio estivo, venivano fatti passare tra dei grandi fuochi per essere purificati, benedetti e preservati dalle malattie e anche le persone attraversavano i fuochi per lo stesso motivo.

Questi fuochi erano preparati con nove tipi di legno diversi che probabilmente erano i nove legni sacri dei druidi, quali quercia, salice, nocciolo, betulla, biancospino, melo, pino, sambuco, tasso. Il numero nove nella tradizione celtica è il numero che indica la completezza, quindi simbolo del cosmo.

La gente danzava attorno ai falò, e gli uomini facevano danze rituali di corteggiamento. Quando le fiamme dei falò iniziavano ad abbassarsi, le persone saltavano i fuochi per propiziarsi la fortuna. Così giovani e ragazze saltavano per trovare l’anima gemella, i viaggiatori per garantirsi viaggi sicuri, le spose per avere figli e persino le donne gravide per assicurarsi un parto facile. Infine le ceneri dei fuochi venivano sparse sui campi coltivati come fertilizzante.

Come a Sahmain si spegnevano tutti i focolari domestici e il fuoco sacro, acceso dai druidi, veniva poi portato di casa in casa per assicurare la fertilità della terra e l’abbondanza per ogni famiglia.

Beltane segna il ritorno dell’estate ed è un tempo per festeggiare, celebrare e gioire. La fertilità e la rinascita della natura si celebrava attraverso la sacra unione della Grande Dea e del Dio Cornuto.

In ogni villaggio veniva eletta la Regina di Maggio e l’Uomo verde, due giovani che impersonavano la coppia divina. Dopo il letargo invernale era il momento di liberare la passione e l’energia sessuale a imitazione dell’unione sacra degli dei.  Quindi le ragazze adorne di ghirlande di fiori  si recavano nei boschi per incontrare qualche bel giovanotto e passare la notte con lui sotto le stelle.

In Scozia nel Medioevo non era insolito assistere a questo rituale: i ragazzi vestiti di verde come elfi dei boschi si avventuravano nel bosco sacro, suonando un corno di modo che le ragazze potessero trovarli: fare sesso nella notte di Beltane era un atto magico, di buon auspicio per il raccolto.

Ma la Caccia d’Amore ufficiale si svolgeva tra la Regina del Maggio ossia la Dea Fanciulla, dea della Primavera incoronata dal biancospino, pianta sacra alla dea solare Belisama,  e il Re del Maggio, l’Uomo Verde, il signore del Bosco, che si univano per rinnovare la vita e la fertilità della Terra. I bambini nati da queste “unioni boschive” erano benvoluti, perché considerati figli degli dei, e accettati dalla comunità come se fossero nati da matrimoni regolari.

Un’altra particolarità dei riti di Beltane era il palo di Maggio, eretto al centro del villaggio, che era un chiaro simbolo fallico dispensatore di abbondanza e di vita.

 

L’albero, con le sue radici e le sue fronde, è pure l’emblema di ciò che unisce il Cielo alla Terra, il simbolo dell’essere umano che, come un’antenna, da una parte è collegato alla Madre Terra e dall’altra al Padre Celeste.

L’albero cosmico non è solo l’axis mundi che unisce cielo, terra e mondo sotterraneo, ma anche il tramite attraverso il quale lo sciamano, il druido o il sacerdote/sacerdotessa, colui/colei che sa interagire con le energie sottili è in grado di uscire dal nostro mondo per salire o scendere attraverso i molteplici livelli dell’essere.

La fine della metà oscura dell’anno e l’inizio dell’estate ha costituito da sempre un momento di passaggio in cui la rigenerazione della vita vegetale è anche il rinnovamento della vita cosmica.
Al rifiorire della natura corrisponde una certa fecondità interiore,  è, quindi, il tempo di stimolare la nostra creatività e sviluppare il nostro potenziale.

In questa estroversione stagionale i nostri pensieri e le nostre energie si volgono all’esterno, a socializzare e avviare nuovi progetti. È importante tenere a mente i propositi di Ostara e metterli in pratica, cioè permettere loro di sbocciare.

A Beltane, che segna il passaggio da una stagione all’altra, si alza il velo tra i mondi, si apre un varco, un portale tra questa e le altre dimensioni dove uomini, spiriti, esseri fatati e trapassati possono comunicare.  Ci sono diverse leggende che parlano di incantesimi in questo periodo che naturalmente il cristianesimo condannava perché li considerava convegni di streghe e demoni.

Da Beltane a Calendimaggio

La Chiesa non poteva accettare la promiscuità sessuale di Beltane perciò ha cercato di trasformare la celebrazione silvana in una innocua festa campestre.

Quindi la festa celtica di Beltane divenne la festa medievale di Calendimaggio.
L’inizio della bella stagione era celebrata con tornei dove il vincitore, personificazione del Dio vittorioso, otteneva il diritto di sposare la dama del suo cuore. Non si sa se Lady Maria e Robin Hood siano dei personaggi storici realmente esistiti ma si pensa che, nella tradizione dei paesi anglosassoni, siano la rappresentazione medievale della Dea dei fiori e del Dio della Vegetazione.

In molte località europee divenne usanza comune per i giovani formare comitive che giravano per i villaggi  cantando stornelli e augurando la buona fortuna, che in Toscana divenne il “cantar maggio”.

La pianta sacra di Beltane è il biancospino che fiorisce in questa stagione. Essendo una pianta sacra alla Dea era permesso coglierla soltanto a Beltane ma non in altri periodi dell’anno. Inoltre si credeva che gli esseri fatati abitassero nel biancospino quindi è associato alle fate e all’Altro Mondo.

Anche l’acqua riceveva maggior potere dal sole di Beltane.  Si facevano pellegrinaggi alle sorgenti sacre e con l’acqua della sorgente si aspergevano i campi per favorire la pioggia.  Così la rugiada raccolta all’alba del primo maggio era considerata curativa per gli occhi e indicata per le ragazze per mantenere la loro  naturale bellezza.

RITUALE

Essendo un periodo di rinascita naturale sarebbe meglio officiare un rituale all’aperto ma, poiché non tutti hanno un giardino, si può portare la natura in casa.

Decorazione dell’altare:

  • tovaglia, candele, nastri colorati (usare molto verde e colori brillanti)
  • rami o rametti fioriti
  • fiori e frutta di stagione
  • oggetti che rappresentano la Dea: coppa, calderone, statuetta, coroncina di fiori
  • oggetti che rappresentano l’energia fecondante del Dio: corna, ghiande, semi
  • cristalli: smeraldo, quarzo rosa, corniola, zaffiro
  • fatine, gnomi, elfi
  • api, farfalle
  • miele, latte, biscotti, birra o meglio idromele

Come procedere:

  • Aprite il cerchio ed invocate i quattro elementi, quindi visualizzate la Dea nelle sue vesti di Madre, accogliente, premurosa e piena di grazia, e chiedetele di presenziare al vostro rito.
  • Visualizzate il Dio come un giovane uomo pieno di forza e di energia e chiedete anche a Lui di essere con voi.
  • Accendete una candela verde per la Dea dicendo: “Bella Signora della Terra, gioisci. Il Re Cervo viene a cercare la sua sposa perché l’estate è arrivata”.
  • Poi accendete una candela rossa per il Dio dicendo:
    “Signore del Bosco porta i tuoi doni di fecondità perché la terra si desti dal suo sonno”
    “I giorni bui sono finiti! Beltane abbia inizio!”
  • Fate un giro intorno all’altare per tre volte, salutando l’estate che è arrivata, meditando sui misteri della fertilità con riferimento sia al rifiorire della natura che alla rinascita interiore per dare maggior forza ai nuovi progetti ed ai proponimenti di Ostara.

Possiamo infine consumare idromele e dolci, ringraziando gli dei e le energie feconde dell’estate.

Buon Beltane!