MABON

 

come la maggior parte dei rituali, si consiglia la celebrazione in natura, possibilmente in radure un poco isolate, giusto da poter godere della pace e la tranquillità necessari a celebrare un rito, per questo sarebbe consigliabile, quanto meno esplorare o conoscere le zone in cui voler celebrare il rito (in notturna), in modo tale da evitare di perdersi o mettersi in pericolo, allo stosso modo occorre ricordarsi di mettersi ai ripari da eventuali animali selvatici, che fino a prova contraria sono i “signori” di casa, e giustamente potrebbero non gradire l’intrusione di qualche estraneo…

per questo una perlustrazione diurna potrebbe rivelare tracce di passaggio di cinghiali, come sterco fresco, impronte, buchi per terra o piante decorticate e macchiate di fango.
(a breve scriverò un articolo più completo su come muoversi in un bosco).

cosa non serve per il rituale:

  • candele.
  • strumenti rituali “classici” (athame,dischi ecc..)
  • aprire e chiudere un cerchio
  • celebrare il rito nella propria camera da letto o in casa
  • una congrega o setta
  • nessun tipo di patto

questo perchè molti degli elementi usati provengono da testi del 1900, o sono rielaborazioni di testi medioevali che nulla centrano con il politesimo o il paganesimo, oppure provengono da pratiche magiche che prevedono strutture rtuali organizzate

cosa serve per il rituale

  • una buona predisposizione mentale
  • una mela o un frutto
  • un cero o torcia per illuminare la via
  • la persona

il rito di Mabon: corpus del rituale

 

Per celebrare questo rito occorre solo un po’ di coraggio per avventurarsi in una zona boschiva o simile, il rito è dedicato alla Dea Irlanedese Medb, a cui è dicato lo stesso Mabon.
La Dea potrebbe gradire anche un offerta di Idromele, ma occorre sottilineare come ella sia una Regina Guerriera e ami lo spirito indipendente e forte delle persone mentre invece, rifugge ai servilismi delle persone, per questo lascio libera scelta a chi esegue il ritaule.

Dopo aver raggiunto l’area designata, accendere un lume (un piccolo cero) per illuminare la zona,
e fissare la fiamma concentrandosi sulLa Regina Medb.
Quando si raggiungenge il momento di massima “tensione” o “ispirazione” recitare la formula ad essa dedicata:

IO {recitare nome o nome magico o i prorpi natali/discendenze} sono giunto in questo loco, a incontrare “An Mor-Rigan Medb, inìon Eochaid Feidlech”

(La Grande Regina Medb figlia di Eochaid Feidlech).

Mor-Rigan Medb:
Signora dei vivi e Signora dei morti, Grande Guerriera!
Giungo per sottopormi alla tua sacra prova e al tuo giudizio di esser Degno!
Invoco la tua protezione e di vincere in tuo Nome!

La formula può essere ripetura una o tre volte, dopo la quale  occorre ricomporsi per ritirarsi qualche secondo in meditazione.
In questo lasso di tempo possono arrivare domande o risposte, può succedere qualcosa oppure niente, l’unica certezza è che nel tempo (mesi,giorni, anni..) si paleserà la prova della Dea, che attraverso essa ci riterrà degni o meno di entrare in contatto con il mondo degli Dei, attraverso modi e modalità che solo la Dea conosce.

quando decidi di abbandonare il loco, spegni la candela (e portala con te.. non sporcare!) e lascia un frutto per i cinghiali… apprezzeranno!

Sappi che non sarà una passeggiata, ma se ti può rincuorare la prova sarà calibrata sulle tue  capacità… e potrai diventare uno dei “guerrieri” della Dea.